Riconosco così, al di là delle varianti simboliche, l’inquieto, precosciente divenire del controtempo.
(L. Saffaro, Estetica. XVIII, in Trattato del Modulo)
Indagherò sul senso originario del pensiero fino a trovare la sostanza prima dell’esistenza e le dimensioni del suo significato. (Intervista a Saffaro di G. M. Accame, 1998)
Inseguirei il principio, se potessi sfuggire alla fine. (L. Saffaro, I sei tomi dell’Io, Sintesi, Bologna, 1996)
Ogni mio disegno può essere interpretato in senso grafico, figurativo; ma anche come teorema...
(Da una dichiarazione di Saffaro riportata nell’articolo di B. Zevi Un pittore nel magazzino dei segni)
È bello essere una statua del ritorno: non vorrei essere altra statua al di fuori di questa...
(Rubina Giorgi & Lucio Saffaro,Epistolario R - L, Edizioni Ripostes, 1988)
Lo spazio del pensiero è la tristezza.
(L. Saffaro, Trattato curvo della tristezza, Edizioni di Paradoxos, Bologna, 1973)
La sovrapposizione degli alfabeti generò alfine lo scarto metafisico.
(L. Saffaro, LII. Decisione, in Teoria de l’Est, Lerici, 1969, s.p.)
211. 571. 931. Il conteggio delle stelle si esaurì prima della fine della solitudine.
(L. Saffaro, Disputa cometofantica)
Lucio Saffaro (Trieste 1929 - Bologna 1998), è stato pittore, scrittore e matematico. Presagendo la propria imminente scomparsa, e non avendo eredi, egli si adoperò perché venisse costituita una fondazione a tutela del suo rilevante lavoro in campo artistico, matematico e letterario. Oltre alla catalogazione e conservazione delle opere, la Fondazione si occupa della loro ulteriore valorizzazione culturale, con la promozione di mostre, convegni e pubblicazioni. Vengono inoltre stimolate iniziative che inseriscano la figura artistica di Lucio Saffaro in più ampi contesti di ricerca. In questo senso è da inquadrare anche la donazione, da parte della Fondazione, di tutti i suoi scritti scientifici al Dipartimento di matematica dell’università di Bologna, dove sono attualmente consultabili.